[ foto di Elisa Caldana ]
_ di Marco Vittoria
M: Partiamo dal titolo del nuovo cd “Il Grande Abarasse”… Cosa significa?
J: Semplificando molto, secondo gli studiosi, la polivalenza semantica dell’espressione -oramai in disuso- potrebbe essere traducibile in molteplici sensi.*
Riassumo qui di seguito quelli più accreditati e comprensibili per il linguaggio odierno, Abarasse può significare:
> un punto di rottura, possibile sinonimo di “corto circuito”;
> un’apocalissi;
> un pensiero deplorevole innescato da paura;
> una rinnovata forma di attaccamento alla vita causata da uno spavento;
> un evento che costringe le persone a relazionarsi fisicamente;
> un sinonimo di Caos; quando riferito all’andamento politico, pare alludere genericamente alle distorsioni del concetto di Democrazia;
> un’arcaica forma di saluto comparabile a “arrivederci”;
> con Abarasse, s’intendono anche le inimmaginabili conseguenze, o “brutture sociali”, causate da crisi culturale;
> una fine inaspettata per quanto prevedibile;
> sorta di dolce perdizione assoluta essenzialmente indotta da ozio;
> stadio di stasi ansiogena dovuto a tempo perduto;
> una esplosione, più che altro immaginata;
> Abarasse o “Abababa”, animale mitologico che inebetiva gli umani alla sola vista o semplicemente nell’udire il suo verso, specialmente i bambini. Probabilmente un antesignano di Peppa pig;
> una forma di simpatica antipatia;
> sensazione di sdegno rivolta a ciò che risulta sbagliato perché non corrispondente ai propri gusti;
> quella sorta di inettitudine e pochezza di sé che si rivale sul prossimo;
Accezioni:
> una forma di ringraziamento, per lo più contratta in “Grabas”;
> unita all’aggettivo qualificativo “Grande”, solitamente fa riferimento a un mago, a un qualcosa di magico, o a un dio antropomorfo.
* Informazioni tratte da L’Accademia dell’Abarasse
( www.puristidellabarasse.com )