02 dicembre 2014

RECENSIONE > su OuTune.net di Cinzia Meroni


Foto di Elisa Caldana
Una vera bomba il disco di John De Leo “Il Grande Abarasse” - uscito il 7 ottobre via Carosello Records e presentato alla stampa lo stesso giorno con uno showcase tenutosi nell’affascinante cornice del milanese Teatro dell’Arsenale - proprio un “Grande Abarasse”, si dirà. Sarà perché John De Leo è uno che a fare un disco se ci deve mettere sei anni, ci mette sei anni (il precedente “Vago Svanendo”, cui si riallaccia riprendendone il finale nell’intro “È già finita?/Il Cantante Muto”, risale al 2008), e se gli chiedi cosa si aspetta dal pubblico lui ti risponde che non si aspetta niente e che cerca solo di fare il suo lavoro nel modo più onesto possibile: «nel rispetto dell’arte e del pubblico» (e si sa, come ricorda John citando il pittore William Baziotes, «il rispetto per il pubblico non sta nell’accontentarlo»). O forse sarà perché, nonostante i meritati paragoni con Demetrio Stratos, Cathy Berberian e Leon Thomas, lui i testi dei suoi pezzi li scrive sul retro dei volantini promozionali di un famoso discount, «d’altro canto la carta non va sprecata».