26 aprile 2015

NUOVE DATE > JDL 2015


gennaio 
16/01  JDL Grande Abarasse Orchestra > Salumeria della Musica (MI)
17/01  JDL Grande Abarasse Orchestra > Teatro Rossini - Lugo (RA)
21/01  JDL Grande Abarasse Orchestra > Teatro Massimo - Pescara

marzo
18/03  Incontro con John De Leo > ZAP - Firenze
21/03  JDL Grande Abarasse Orchestra > Teatro Puccini - Firenze

aprile 
01/04  WorKshop con John De Leo Trio > Università di Modena
03/04  JDL Grande Abarasse Orchestra > Druso Circus - Bergamo
08/04  JDL Grande Abarasse Orchestra guest Stefano Benni 
        > Teatro Comunale - Cervia (RA)
18/04  S.Benni / J.De Leo in Flowers 
        > Libera Università di Alcatraz - Santa Cristina (PG)
30/04  Pepe Medri Timbuctù Orchestra + J.De Leo 
        > Cantinetta della Corte - Coriano (RN) 

maggio 
01/05  JDL Abarasse Band > Parco archeologico delle mura greche - Taranto
15/05  Banco del Mutuo Soccorso + J.De Leo > Teatro Golden - Palermo
16/05  Banco del Mutuo Soccorso + J.De Leo > Teatro Metropolitan - Catania
17/05  Banco del Mutuo Soccorso + J.De Leo > Cinema Garden - Rende (CS)

giugno 
02/06  JDL Grande Abarasse Orchestra > Torino Jazz Festival - Torino
03/06  JDL Grande Abarasse Orchestra > Parco delle Caserme Rosse - Bologna
05/06  JDL Grande Abarasse Orchestra > Festa di Radio Rai 3 - Forlì (FC) 
06/06  Banco del Mutuo Soccorso + J.De Leo > Palasfida - Barletta (BAT)
23/06  Fabrizio Bosso Quartet + E. Fadini + J.De Leo in Village Vanguard 
        > Teatro Romano - Verona Jazz
26/06  Banco del Mutuo Soccorso + J.De Leo > Eutropia Festival - Roma

luglio
02/07  JDL Grande Abarasse Orchestra > Young n Town festival - Bergamo

settembre 2015
10/09  JDL Grande Abarasse Orchestra > Carroponte - MILANO 

16 aprile 2015

PHOTO REPORT > JDL Grande Abarasse Orchestra + Stefano Benni a Cervia


Foto Reportage dell'8 aprile al Teatro Comunale di Cervia (RA)

[di Andrea Romanelli] 








PHOTO REPORT > JDL Grande Abarasse Orchestra a Bergamo


Foto Reportage del concerto del 3 aprile scorso al Druso Circus di Bergamo

[di Monelle Chiti] 


[di Fabio Rezzola]





10 aprile 2015

John parla di Fabrizio De André


Su richiesta della Fondazione Fabrizio De André (www.fondazionedeandre.it), John descrive il suo rapporto con la figura artistica dell’indimenticato cantautore genovese.
Riportiamo qui il commento pubblicato nel libretto della riedizione del cd “Fabrizio De André e PFM in concerto” allegato al settimanale Tv Sorrisi & Canzoni in edicola questa settimana:

“Ho scoperto Fabrizio De André piuttosto tardi in vita mia. Sicuramente per via di quei miei pregiudizi (spesso “post giudizi”) relativi a una progressiva involuzione del cantautorato (dell’Arte tutta generalizzando), sempre più prona alle volontà del Mercato che, sebbene spesso non corrispondano alle reali volontà del pubblico, plasmano il gusto, il senso critico, il nostro linguaggio.
Un altro motivo potrebbe essere stato quel disequilibrio tra parole e musica che ho spesso trovato nella canzone d’autore e che ad alcuni parrà un’eresia. Sempre generalizzando, la funzione principale nella canzone d’autore è l’ascolto (nella migliore delle ipotesi la condivisone) del testo, il racconto che si muove su una base musicale più che altro d’accompagnamento. Non è certo una modalità sbagliata: è la sua funzione. Sarà forse una mia “disfunzione” non riuscire a non ascoltare anche la musica, musica che secondo me potrebbe potenzialmente moltiplicare le parole.
Ciò premesso, non ricordo il giorno esatto, ricordo però fu il giorno in cui, per qualche motivo forse concomitante con un mio umore di quel periodo, presi in esame le parole del brano “Amore che vieni, Amore che vai” che avevo sempre sentito ma distrattamente. Da quel giorno l’essenza di quelle parole diverrà per me paradigma del concetto “complessità della semplicità”. Confesso, ed è la verità, di aver pensato di smettere, di cambiare mestiere. Nessun altro cantautore potrà parlare d’Amore in termini tanto poetici e terreni e così umani, in quell’idiosincrasia di razionalità e passione. La profonda semplicità di versi come “… e tu che con gli occhi di un altro colore mi dici le stesse parole d'amore” e soprattutto “io ti ho amato sempre, non ti ho amato mai” fu per me disarmante. Ricordo bene quel giorno: confessai la mia scoperta a scoppio ritardato al mio amico e maestro Franco Ranieri.
Da un lato mi sentivo scoraggiato, dall’altro cambiato. Per sempre. Franco capiva il mio sgomento, del resto lo aveva spesso citato tra le nostre divagazioni. Grazie a quel brano mi avvicinai poi al resto della produzione artistica di Fabrizio De André.
Nonostante abbia interpretato diverse sue canzoni non mi sono mai permesso di imitarlo. La poetica di certi suoi brani è unica e inarrivabile. Le sue vette linguistiche si guardano come le opere iconografiche dei grandi maestri. Inoltre, fatte le debite proporzioni, probabilmente è anche influenza sua la mia necessità di inventare personaggi.
Per un motivo o un altro mi sono trovato spesso vicino alla figura artistica di Fabrizio De André. Per esempio in occasione della compilation “Canti Randagi”, cui ho partecipato con il gruppo Bevano Est interpretando “Il Suonatore Jones”. In proposito posso svelare una curiosità: l’idea del titolo della compilation fu data dallo stesso De André. Fabrizio durante una chiacchierata con la sua manager Adele Di Palma (la quale oggi, posso dire con orgoglio, si occupa di me), frappose quasi a caso quel gioco di parole che Adele non dimenticò. Oltre che lusinghiera fu anche divertente la delicata commissione di reinterpretare il brano in dialetto, romagnolo nel nostro caso. Per l’arrangiamento attingemmo anche ad altre musiche al di fuori della canzone. Cercando altri significati musicali a quelle sue parole universali. La musica popolare, il vasto territorio dal quale sia io sia Bevano Est in fondo proveniamo, è un mondo dal quale migrare, per suonare le parole di tutti verso altre frontiere. Così abbiamo reinterpretato De André. Niente di particolarmente originale, tentando qualcosa di personale, di autentico e nel rispetto per l’autore.
Tra le opportunità di omaggiare De André capitatemi in carriera, ne vorrei ricordare una di eccezionale responsabilità. Forse pochi sanno che “Il Lupo”, l’amico Stefano Benni, sottopose a Fabrizio il suo testo “Quello che non voglio”, peraltro a lui dedicato, per essere musicato. Non credo esistano testimonianze audio ma pare che De André avesse cominciato ad attribuire alcuni accordi alle parole di Benni. L’improvvisa scomparsa del cantautore genovese lasciò poi l’opera incompiuta. Alcuni anni più tardi il Lupo chiese a me di riprovarci. Coinvolsi un altro amico Guido Facchini, grande conoscitore di Musica; insieme studiammo anche quei codici degli chansonniers francesi, fino a Brassens cui De André è stato notoriamente ispirato. Studiammo i codici per poi reinterpretarli: sarò sconsiderato ma sulla Musica mi pongo meno censure. All’arrangiamento partecipò anche il grande violoncellista Paolo Damiani al quale Benni nel frattempo aveva già chiesto di tracciare qualche guida melodica. Lavorammo al brano per mesi. Nell’enfasi del coinvolgimento al progetto azzardai al Lupo la possibilità di cambiare il titolo in “Chiudete la cella”, una frase del testo. Nell’agosto del 2001, accompagnato al violoncello da Damiani e con la voce recitante di Benni, presentammo “Chiudete la cella” al Festival Internazionale di Roccella Jonica. Proprio dove pochi anni prima De André aveva tenuto il suo ultimo grande concerto. Senza retorica, nell’aria c’era una tensione ineffabile. Fu un tripudio. Purtroppo un evento unico. Ci ripromettiamo sempre di registrarlo, e prima o poi lo faremo.”

05 aprile 2015

Due nuovi eventi con John e il Lupo

[ foto di Speranza Casillo ]

Continua la collaborazione tra John e Stefano Benni:
l’8 aprile al teatro Comunale di Cervia, il noto scrittore sarà ospite speciale dello  spettacolo di JDL Grande Abarasse Orchestra; all’interno del concerto, John e il “Lupo Benni” si cimenteranno in due episodi letteral-musicali basati sulle pagine di “Linea d’Ombra” di Joseph Conrad e di “L’Aleph” di Jorge Luis Borges.

Info e prenotazioni >  ejn@ejn.it | tel. 0544.405666

L’altro evento è previsto per il 18 c.m. alla Libera Università di Alcatraz, a Santa Cristina di Gubbio (PG).
Riservato agli ospiti dell’eco-villaggio di Jacopo Fo, lo spettacolo - intitolato “Flowers”- è una sorta di reading per voce recitante e voce cantata dedicato alla primavera.

Info e prenotazioni > info@alcatraz.it  |  tel. 0759229938